Una rapida ascesa con tutte le prerogative per una vera esplosione
Clubhouse è una nuova piattaforma social che sta riscuotendo un enorme successo sia per numero di download e di utenti attivi, sia per l’attuale quotazione finanziaria. L’applicazione è nuovissima: è nata da una società chiamata Alpha Exploration nel febbraio del 2020, ma nel mese di maggio dello stesso anno era già stata valutata 100 milioni di dollari, a fronte di un investimento di 12 milioni. A riprova delle potenzialità di successo di questa nuova piattaforma, ricordiamo la fiducia che le è stata concessa dal fondo d’investimento Andreessen Horowitz che tra i primi aveva investito in colossi come Facebook, Twitter, Groupon e Airbnb. Andreessen e Horowitz hanno investito ben 100 milioni in questa piattaforma che ha già attirato più di 2 milioni di utenti, ma è solo all’inizio della sua ascesa. Ad oggi, infatti, Clubhouse si trova ancora in fase di Beta test ed è disponibile solo per sistemi operativi IOS. Quindi, se avete in tasca uno smartphone Android, per il momento potete scordarvi di scaricare l’applicazione, figuriamoci ricevere un invito per accedere a una stanza.
Cosa c’è di nuovo in Clubhouse?
A questo punto vi starete chiedendo cosa sono le stanze di Clubhouse e come funziona questo social network: ve lo spieghiamo subito! All’interno di Clubhouse l’interazione avviene tra utenti organizzati in “stanze” e l’unico mezzo di comunicazione previsto è il messaggio vocale. Sembra un ritorno alle origini, ad una comunicazione al riparo dalle luci degli schermi che affaticano lo sguardo e la mente. Rispetto alle principali app di messaggistica che tutti utilizziamo quotidianamente, Clubhouse ci libera dal vincolo di digitare caratteri per esprimerci, ma questa è solo una delle caratteristiche che stanno determinando il suo grande successo. All’immediatezza della comunicazione, infatti, si sommano altri due elementi molto apprezzati in questo momento dal popolo dei socialnetwork: riservatezza ed esclusività.
Riservatezza: libertà d’espressione o assenza di controllo?
La riservatezza in Clubhouse è garantita dal fatto che ogni messaggio vocale condiviso con gli utenti della stanza scompare senza lasciare traccia di sé appena la stanza viene chiusa. L’app non accede mai alla voce dell’iscritto se quest’ultimo ha impostato la funzione muto e tutti i messaggi sono criptati e svaniscono davvero nel nulla senza essere registrati dalla piattaforma. Esiste comunque una sola eccezione: la segnalazione di violazioni del codice della piattaforma. In quel caso i messaggi vengono trattenuti per essere sottoposti a verifica. Quindi, se da un lato la riservatezza ci permette di esprimerci con maggiore libertà e leggerezza, dall’altro potrebbe implicare uno scarso controllo da parte della piattaforma stessa sui contenuti condivisi. Ad esempio, Clubhouse si dichiara contraria ad abusi, bullismo e molestie nei confronti di qualunque persona o gruppo, ma perché un utente sia “perseguito” per i contenuti espressi deve pur sempre essere segnalato e non è affatto scontato che questo avvenga. Gli utenti che si ritrovano in una stanza per discutere un argomento, infatti, hanno spesso interessi o addirittura opinioni comuni e i contenuti offensivi, violenti o comunque contrari al codice della piattaforma potrebbero restare impuniti perché accettati dal gruppo impegnato in quella conversazione. All’interno delle stanze esiste un ruolo ben definito per tutti: il moderatore che indirizza la conversazione e fornisce o toglie la parola agli speaker, gli speaker che intervengono nella conversazione e i listener che ascoltano la discussione e possono chiedere d’intervenire in qualunque momento. In ogni caso, è consentito a tutti gli utenti che frequentano la stanza, indipendentemente dal ruolo che ricoprono al suo interno, di segnalare un eventuale abuso.
Esclusività: un pregio o un limite al successo dell’applicazione?
L’esclusività di Clubhouse, invece, deriva dal fatto che sia possibile accedere alle stanze solo su invito di un altro utente. Al momento dell’accesso, infatti, vengono assegnati due inviti a ciascun utente. Maggiore è il tempo di permanenza sull’applicazione, maggiore è il numero degli inviti concessi perché siano distribuiti ai contatti dell’utente. Una volta ricevuto l’invito il procedimento è semplice: si scarica l’app dall’invito, si registra il proprio numero di telefono e si comincia a vagare di stanza in stanza per ascoltare gli altri utenti. Dunque, l’invito è senz’altro il modo più semplice e diretto per entrare, ma se non ne avete ancora ricevuti potete sempre tentare un’altra strada: scaricate l’applicazione. In questo caso vi verrà chiesto di salvare comunque il vostro numero di telefono nel database della piattaforma e di scegliere un nome per il vostro profilo. Una volta completata l’iscrizione, sarà inviata una notifica a tutti i contatti della vostra rubrica che hanno già l’app. A questo punto chiunque potrà cliccare sulla notifica e invitarvi ad accedere.
Clubhouse anticipa il futuro dei social network

Al di là di del futuro più o meno radioso di questa applicazione, possiamo comunque dedurre dal suo attuale successo e dal fiume d’investimenti che ha attirato finora che se non altro Clubhouse si sta muovendo nella direzione che i social network hanno già deciso di percorrere nei loro sviluppi futuri. Una veloce analisi delle caratteristiche id Clubhouse ci può fornire senz’altro degli indizi importanti sul futuro del mondo dei social. Prima di tutto questa applicazione vive di contenuti completamente effimeri: abbiamo spiegato come i messaggi vocali scompaiano senza rimedio alla chiusura di ciascuna stanza. La volatilità dei contenuti è già un trend sui social, basti pensare alle stories di Instagram che sono disponibili agli utenti per 24h. Si rincorrono voci secondo le quali anche WhatsApp, in perenne competizione con Telegram, stia lavorando a nuovi sviluppi in questa direzione: presto arriveranno i messaggi capaci di autodistruggersi. In secondo luogo, l’abbandono della scrittura nella comunicazione social. Pare, infatti, che in Facebook Messenger potrebbe presto essere integrato un nuovo pulsante per attivare i comandi vocali che consentirà sia di avviare le chiamate, sia la dettatura e l’invio di messaggi scritti. Questa funzione potrebbe essere inserita tra quelle del nuovo assistente vocale Aloha che attiverà il futuro speaker intelligente della piattaforma. Potremmo concludere dicendo che forse Clubhouse non sarà il nuovo FB, ma è senz’altro un caso di studio interessante per capire in che modo evolveranno i social media su cui trascorriamo il nostro tempo ogni giorno. Anche se per molti è ancora un’aspirazione, Clubhouse in questo momento è il social più discusso e analizzato dagli esperti del settore.
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